La via della seta
Morbida, leggera, elegante, la seta ha un’origine antica che risale addirittura al 3000 a.c. quando fu scoperta per la prima volta in Cina. Secondo la leggenda fu l' imperatrice cinese Xi Ling Shi a dipanare il primo bozzolo e da allora la conoscenza della sericoltura divenne un segreto da custodire con cura, divenendo monopolio della Cina. Tuttavia gli allevatori cinesi iniziarono a spostarsi in Giappone, Corea e India. In Europa, sebbene l'Impero romano conoscesse e apprezzasse la seta, la sericoltura ebbe inizio solo intorno al 550, attraverso l'Impero bizantino; pare che alcuni monaci abbiano portato a Costantinopoli delle uova di baco da seta nascoste nel cavo di alcune canne. L’itinerario che portava dall’Estremo Oriente fino ai grandi imperi del Medio Oriente, dell’Europa meridionale e dell’Egitto è stato chiamato dagli storici via della Seta, proprio perché era il prezioso tessuto la merce che più di ogni altra viaggiava lungo queste strade. In molti trattati l'introduzione della bachicoltura nel nostro paese vienea attribuita a Ruggero II re di Sicilia, nella prima metà del sec. XII. Dal XII secolo l'Italia divenne il maggior produttore europeo, le città di Palermo, Messina, Catanzaro erano particolarmente rinomate, ma anche Bologna, Lucca e Firenze dove l'Arte della Seta era riconosciuta come una delle sette Arti Maggiori.
La produzione di bozzoli in Italia comincia a declinare nel periodo tra le due guerre mondiali fino a scomparire dopo l'ultima, a causa di due fattori: la produzione di fibre sintetiche e il cambiamento dell'organizzazione agricola.

Come si produce la seta
La seta è una fibra proteica e deriva dalla bava solidificata del Bombix mori, ovvero il baco da seta.
La produzione di seta è un processo molto delicato; richiede grande attenzione nell’allevamento dei bachi, che vengono nutriti con foglie di gelso e tenuti in particolari condizioni di umidità e temperatura. Quando i bachi hanno raggiunto un’adeguata fase del loro sviluppo, per alcuni giorni producono i lunghi filamenti con i quali costruiscono il bozzolo, costituito da un singolo filo continuo che può avere una lunghezza variabile tra i 300 e i 900 metri. Il tempo di creazione del bozzolo dura all’incirca tra i 3 e i 4 giorni.
Per evitare la rottura dei filamenti, è necessario bloccare la metamorfosi del baco in farfalla. Per far ciò i bozzoli vengono raccolti ed essiccati in appositi essiccatoi.
Si procede quindi alla dipanatura per ricavare il filo. Per prima cosa i bozzoli vengono fatti macerare in acqua bollente (70°-90°). In questo modo la sericina, ovvero la parte gommosa che tiene assieme le volute di bava, si ammorbidisce ed è possibile eliminarla.
Per eliminare invece in modo definitivo o parziale la sericina si effettua la sgommatura che avviene tramite un lavaggio. In questo modo la fibra risulta più lucente e morbida al tatto.
La fibra viene quindi ulteriormente pulita e cardata, ed è pronta per la produzione di filati e poi di tessuti.
Le varie fasi della lavorazione, dalla raccolta dei bozzoli alla cardatura sono lavorazioni quasi esclusivamente manuali e questo rende il costo finale della fibra piuttosto elevato.
Il tessuto che si ottiene dal filato è più leggero e bello da vedere della lana o del cotone, è molto resistente e mantiene il caldo in inverno e il fresco in estate.

Scrivono della seta
[...]
Hervè Joncour aveva 32 anni.
Comprava e vendeva.
Bachi da seta. [...]
Hervé Joncour si spingeva ad acquistare le uova di baco oltre il Mediterraneo, in Siria e in Egitto. In ciò dimorava il tratto più squisitamente avventuroso del suo lavoro. [...]
Tratto da:
Seta, un romanzo breve di Alessandro Baricco, pubblicato nel 1996 dalla casa editrice Rizzoli